Parole di Vita

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La voce di Dio

Vi è mai capitato di sentire la voce di Dio? Vi sono momenti in cui ci sembra di sentire la Sua voce ma in realtà stiamo ascoltando la voce dei nostri sentimenti i peggio ancora del diavolo che vuole depistarci. Ma c’è un modo per poter distinguere nitidamente la Sua voce ed è vivere costantemente insieme a Lui.

Atti 9: 17-18
Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore disse: «Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».

Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato

Anania era costantemente alla presenza di Dio, atteggiamento giusto per essere sicuri di ascoltare la Sua voce e di essere benedetti. Se invece non lo facciamo possiamo rischiare di dare retta alle parole del nemico rischiando di trovarci in una fase di stallo per poi non sapere più cosa fare.

Giudici 6
Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese. Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui, si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini. 

Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.
Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile; vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese  e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce»

Ora l'Angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. L'Angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». 

Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian» Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Va' con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse Io?». Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti».

Rispose: «Resterò finché tu torni». Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. L'Angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo». Egli fece così. Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'Angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. Gedeone vide che era l'Angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'Angelo del Signore faccia a faccia!». 

Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.

In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato». 

Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. Si dissero l'un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo» Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 

Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare». Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri. 

Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 

Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

Israele servì altri dei per lungo tempo e nonostante ciò si lamentava per le mancate benedizioni da parte di Dio. Mentre quando noi seguiamo il Signore le benedizioni non solo scendono su noi ma anche sui nostri figli. Israele veniva depredato dai madianiti, così come il diavolo fa la stessa cosa con noi, tranciando di netto le benedizioni. La nostra vita spirituale è preziosa, per cui è necessario proteggerla, mettere delle mura di cinta attorno per difenderla dagli attacchi.

Gedeone aveva dubbi, non sapeva se quella che stava ascoltando era la voce di Dio, perciò domanda un segno. Quando lo ebbe si rese conto che era davvero l’Angelo di Dio che gli parlava. Dio l’aveva scelto perché lui era rimasto fedele contrariamente alla sua famiglia e al suo paese. Gedeone era un uomo timido, il più piccolo della sua famiglia, insicuro, eppure Dio lo usò! Una cosa è pregare, un’altra è dialogare col Padre, parlargli e poi attendere una sua risposta. Questa è l’essenza della felicità, ascoltare la voce di Dio!

Lo stesso popolo di Israele, che chiede aiuto a Dio per una liberazione, è lo stesso che vuole mettere a morte Gedeone per aver distrutto le statue raffiguranti gli idoli. Attenti fratelli, spesso facciamo cose per imitazione, seguiamo ciecamente ciò che fanno gli altri fratelli senza pensare che loro possono essere ingannati. ma chiediamo a Dio conferma di ciò che va fatto, non ci dobbiamo mai stancare di chiedere conferme, Dio ce le darà perché Lui ha pazienza.

Giudici 7: 10-15
Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo  e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo». Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento.  I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare.  Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra». Il suo compagno gli rispose: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento». Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian».

Dobbiamo imparare a distinguere la voce di Dio, chiediamo segni, perché Lui vuole farci sapere che è con noi !!!



    Predicazione del 11/11/12                                                                                                                                                                                                      Pastore Franco Crocitto

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