Parole di Vita

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“Consolate, consolate il mio popolo”

 

Mittente e destinatario

  • Ogni lettera, messaggio comunicazione, ha un suo mittente e un destinatario.

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio”(Is. 40:1)

A chi il Signore indirizza questo messaggio? E perché? Infine, chi lo recapita?

Il destinatario è, come dice la scrittura, il Suo popolo, ma allora è destinato alle persone, a tutta l’umanità? No!  Solo al Suo è popolo, che non è bianco, nero, rosso, giallo, non è di quella regione o di quella nazione, di quell'epoca, ma è tutta una generazione di persone di qualsiasi, lingua, ceto sociale, colore, epoca ecc., che AMA il Signore. “Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, che essa ha ricevuto dalla mano del SIGNORE il doppio per tutti i suoi peccati.”  (Is. 40:2)

Quando ami il Signore, quando hai nel tuo cuore le leggi del Signore, quando tu gioisci per la verità, quando ami la vita e tutto ciò che la rappresenta e ti dispiace per la malvagità, le ingiustizie, le violenze, le prepotenze, gli omicidi e i suicidi, quando sei dispiaciuto per il peccato in genere e soprattutto per il tuo peccato, allora il messaggio di Dio, questo messaggio particolare, è per te.

Non i sani ma i malati hanno bisogno del medico Gesù ha detto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.  Ora andate e imparate che cosa significhi: «Voglio misericordia e non sacrificio»; poiché Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori(Matt.9:12-13)

Uno che crede di stare bene, di non aver bisogno di nulla e nessuno, che pensa di essere giusto rispetto agli altri, che si, forse ha peccato, ma cosa è rispetto a chi fa di peggio? Quella persona non ha bisogno di essere consolato, non la cerca ne sente la necessità.

Ecco qualcuno, invece, che ha perso un caro, che non sa come fare per sostenere la propria famiglia, uno che  ha avuto la casa distrutta da un terremoto naturale o finanziario (gli è stata tolta perché non pagava più il mutuo), o chi come nel nostro caso ha sbagliato, ha peccato, chi si sente in colpa per ciò che ha commesso ed è mortificato e senza speranza, perché non può pagare per la sua colpa, non può riscattarsi da solo, e la pena è la  morte eterna. Per costoro c’è la consolazione. Tutto l’amore di Dio, la Sua bontà, la Sua compassione, si rivelano a chi riconosce che è mancante davanti a Lui. E il Signore rafforza il Suo messaggio ripetendolo, quasi a non voler lasciare ombra di dubbio. È certo, è sicuro, tutto è compiuto.

Tu che hai incontrato Dio nella tua vita e ti sei perso nel cammino a causa delle innumerevoli difficoltà che hai subito, come una nave sbattuta dalle onde del mare su uno scoglio, che ti trovi con la tua barca (vita) in mezzo all’oceano e non intravedi all’orizzonte nessuna terra, o nave per soccorrerti, la cui speranza di arrivare è ormai morta da tempo, il Signore ti dice::   “Ma tu, ………… (metti il tuo nome sui puntini), mio servo, che Io ho scelto, discendenza di Abramo, l'amico mio, tu che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti più remote di essa, a cui ho detto: Tu sei il mio servo, ti ho scelto e non ti ho rigettato. Tu, non temere, perché Io sono con te; non ti smarrire, perché Io sono il tuo Dio; Io ti fortifico, Io ti soccorro, Io ti sostengo con la destra della mia giustizia. Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla e periranno; tu li cercherai e non li troverai più. Quelli che litigavano con te, quelli che ti facevano guerra, saranno come nulla, come cosa che più non è; perché Io, il SIGNORE, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: «Non temere, Io ti aiuto! » (Is. 41: 8-13)

L’Iddio nostro è unico, non c’è un altro che ci potrà salvare, ne tantomeno è il Signore di tutti, Egli ha scelto i suoi, ha scelto il Suo popolo, ed è solo con loro che dialoga, si mostra e benedice. “Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l'amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice il SIGNORE, che ha pietà di te.  O afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata, Tu sarai stabilita fermamente mediante la giustizia; sarai lontana dall'oppressione, perché non avrai niente da temere, e dalla rovina, perché non si accosterà a te. Ecco, potranno fare alleanze, ma senza di Me. Chiunque farà alleanza contro di te, cadrà davanti a te. ... Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l'eredità dei servi del SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da Me”.  (Is. 54:10-17)


Popolo Mio

  • Il Signore ci considera e ci chiama “O popolo Mio”.

Noi gli apparteniamo, siamo suoi, Egli è geloso di noi, del Suo popolo, non permetterà più a nessuno di far soffrire i suoi figli.

Poiché tu hai detto: «O SIGNORE, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo, nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda.

Poiché Egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra.

Tu camminerai sul leone e sulla vipera, schiaccerai il leoncello e il serpente.

Poiché egli ha posto in Me il suo affetto, Io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il Mio nome.

Egli m'invocherà, e Io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò.

Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la Mia salvezza.” (Salmo 91:9-16)

Si! I Suoi figli sono privilegiati, sono una generazione di persone, benchè vivano sulla terra, mischiati fra tanti popoli, sono portati sul palmo della mano di Dio, sono del continuo guardati e benedetti in maniera particolare , differentemente dagli altri popoli che hanno la benedizione data a tutta l’umanità come è scritto in Giobbe 34:14-15.

Noi siamo preziosi agli occhi del Signore.  Forse noi abbiamo accettato Gesù nella nostra vita, ma non abbiamo mai considerato con attenzione cosa significhi per Lui la nostra conversione. È come quando un ragazzo cotto e stracotto di una ragazza, dopo averla corteggiata insistentemente, alla riceve da lei il “SI”.

 Egli è felice fino al settimo cielo, felice come una pasqua. non è più nella pelle, così è  il Signore quando lo accettiamo nel nostro cuore.

 

Non perdere la speranza

  •  Il Signore non spegne il lucignolo fumante non spezza la canna rotta. (Is. 42:3)

Egli vuole incoraggiarti a fortificare la tua fede in Lui  a non abbandonarti alla deriva perché il nemico è stato già vinto ed Egli  è alle porte per aiutarci, guarirci e liberarci.

Immaginiamo per un attimo che i sopravvissuti nei campi di concentramento non sapendo che a giorni saranno liberati e ormai consci e sicuri della fine che faranno, si rifiutassero di quel po’ di pane che ricevono, perché vorrebbero morire. Non sarebbe triste.

Ma, se ci fosse qualcuno a dare la notizia dell’arrivo degli alleati, molti sarebbero rianimati incoraggiati, tirerebbero  fuori tutta la forza che è loro rimasta per resistere quei pochi giorni prima della liberazione.

Perciò non scoraggiarti, non perdere la fede, poichè la vittoria su quella determinata situazione e la liberazione è vicina e tu la puoi scorgere già, la intravedi anche se, è una piccolissima luce, diventa man mano sempre forte.  “Così il SIGNORE sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine; renderà il suo deserto pari a un Eden, la sua solitudine pari a un giardino del SIGNORE. Gioia ed allegrezza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti. (Isaia 51:3)

 

Sei stato consolato per consolare.

  • “Apparve, quindi, un angelo dal cielo per confortarlo” (Luca 22:43)

Il Signore ha affidato i Suoi messaggi di consolazione agli Angeli per farli recapitare a noi.

Egli ha vinto su tutto, ma ha anche mandato i messaggeri a preparare i cuori di coloro che aspettano ogni giorno la Sua liberazione, e tra i Suoi messaggeri ci sei anche tu ed io che viviamo nella libertà del Signore Gesù.

Leggiamo  2 Cor 1:3-5  “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,  il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.”

Ora noi siamo come angeli di Dio che Egli manda a pro di chi è nelle afflizioni per mostrare loro, quella piccola luce in fondo al tunnel ed incoraggiarli a sperare sempre nel Signore.

 

Messaggio del past. Crocitto  predicato a Massafra  01.05.2015

-  Incontro Regionale della Chiesa Evangelica Internazionale -

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